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Mostra Il talento delle donne 2022
LE ATTIVITA'

Lo sguardo delle donne

 

 

 

 

 

 

 

 

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LO SGUARDO DELLE DONNE 2022

LA RASSEGNA

Il talento delle donne

Dopo più di due anni di fermo obbligato, torna la rassegna Lo sguardo delle donne.  Non sembra vero ma siamo all’undicesima edizione. Nel corso degli anni abbiamo presentato film e libri di grande interesse culturale e sociale che hanno spaziato tra i molti argomenti riguardanti il mondo delle donne: la religione, il lavoro, l’amore, l’adolescenza, la guerra, l’omosessualità femminile e il coraggio, la follia e le donne nel mondo: Palestina, Iran, India e Kurdistan.  Film per pensare e anche film per sorridere come quelli della rassegna di quest’anno. Per pensare, per sorridere e per amare le donne e i loro talenti. Solo quattro film! Ne avremmo voluto proporre molti di più e lo faremo il prossimo anno, magari con lo stesso sottotitolo perché i talenti delle donne sono sterminati.

LA MOSTRA:
Il talento delle donne

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Dopo un periodo di interruzione a causa della nota situazione sanitaria, riprendono le attività dell'Associazione Mille&unavoce. L'attività più conosciuta è, forse, la rassegna Lo sguardo delle donne che, quest'anno, è arrivato alla sua undicesima edizione. La rassegna, al proprio interno, vede una mostra che coinvolge artiste e artisti del territorio.

Con l'appoggio di UniAbita, siamo riusciti a ripartire proprio con la mostra che ch, come sempre, il titolo della rassegna: il talento delle donne.

Siamo ben consapevoli che si tratti di un argomento complesso perché sappiamo che i talenti delle donne si esprimomo in mille forme e mille modi e che non si possa parlare soltanto di talento nel fare, ma si può e si deve parlare di talento implicito nella cultura femminile che rende le donne capaci di creare relazioni, empatie e solidarietà anche e, forse, soprattutto nei momenti più complicati della loro vita e della vita di chi sta loro accanto.

quest'anno abbiamo chiesto alle artiste e agli artisti di partecipare alla mostra realizzando o scegliendo tra i propri lavori quello o quelli che possono dimostrare il loro talento. ne è emerso un caleidoscopio di temi, di colori e di tecniche di straordinaria bellezza e ricchezza.

Ringraziamo, quindi, le artiste e gli artisti per la loro partecipazione e disponibilità e per la ricchezza dei contributi messi a disposizione della mostra.

GLI INCONTRI

Sabato 8 ottobre - proiezione del film Roma di Alfonso Cuaron

Intervento di Felisa Alvear Coreografa, autrice, attrice e cantante

Roma è ambientato nel 1970 in un, quartiere bene di Città del Messico (Roma, appunto) in un periodo di lotte popolari e di reazioni governative violente. Nella storia ci sono un serie di temi: la condizione della donna, le differenze di classe, lo sfondo di un periodo storico drammatico per il Messico, i rapporti familiari il tutto basato sui ricordi autobiografici del regista. Realizzato in un meraviglioso bianco e nero, è ispirato al neorealismo italiano.
Figura centrale è Cleo, una ragazza india, che fa la domestica in una famiglia medio-borghese. A lei sono destinati tutti i lavori di casa che vanno dal mettere a letto i bambini a pulire la merda del cane.  Cleo è brava, servizievole e ingenua. È l’unica persona nella famiglia su cui i bambini possono fare completo affidamento. Donna indigena e povera, porta il peso delle differenze sociali e delle mancanze altrui e ne è cosciente, ma non lotta per cambiare le cose: le accetta e le patisce. Cleo rimane incinta di Firmìn, un giovane patito delle arti marziali destinato a cadere nelle braccia della destra, che non ammette la paternità e, anzi, minaccia la giovane con estrema violenza.  In realtà gli uomini del film appaiono incapaci di prendersi le loro responsabilità, sia i proletari che i benestanti. Il padre, infatti, figura quasi inesistente abbandona la moglie e i quattro figli senza nessun rimorso. La madre, insegnante di biochimica, ha i suoi limiti ma quando viene a sapere della gravidanza di Cleo l’aiuta e ne diventa amica. Il regista, con questo film, ha voluto raccontare le donne con cui è cresciuto e fare omaggio al loro eroico talento nel riuscire a sopravvivere nelle situazioni drammatiche, anche grazie alla solidarietà nata tra loro, malgrado la differenza di cultura e di classe sociale.



Sabato 22 ottobre - pr

oiezione del film Irina Palm, il talento di una donna inglese di Sam Garbaski

Intervento di Flavia Todisco docente e scrittrice

Maggie è una signora di mezza età di un sobborgo londinese, nonna di un nipotino affetto da una malattia rara, per le cui cure necessita portarlo in Australia, a proprie spese. Per racimolare soldi, la donna chiede invano un prestito e poi inizia a cercare un'occupazione, ma data la sua età e l'inesperienza non trova nulla, finché in un locale nella centralissima Soho legge un annuncio che offre un lavoro particolare.

Irina si fa assumere e il suo ingresso in quell’ambiente distante anni luce dalla sua vita porterà molti cambiamenti nella sua vita e nella vita di tutti e tutte quelle che la circondano grazie al suo talento: una grande umanità, una capacità di amare che va oltre le convenzioni e le ipocrisie.



Sabato 5 novembre, proiezione del film La vie en rose di Oliver Dahan

Intervento di Maria Grazia Longhi, esperta di arte

La pellicola, ambientata in Francia e a Praga, ripercorre i drammi e le gioie di una delle leggende della canzone francese e internazionale, Edith Piaf. Nata nei sobborghi. Molte le sfortune e i fatti negativi: incidenti stradali, coma epatici, interventi chirurgici, delirium tremens e anche un tentativo di suicidio. La pellicola di Dahan ricostruisce bene una delle sue ultime apparizioni pubbliche in cui appare piccola e ricurva, con le mani deformate dall'artrite e con radi capelli. Solo una cosa era rimasta inalterata e splendida: la sua voce.
Il termine corretto per questo film è ritratto che, oltre a esaltare il talento artistico della Piaf, si addentra nel cuore della sua complessa umanità.  Ogni frammento di vita raccontato sembra giustificarsi grazie a quello precedente. Il senso delle cose prende quota piano piano lavorando di addendi. Le molteplici facce della diva emergono con una soave naturalezza rendendo facile e scorrevole la lunga visione del film.


Sabato 19 novembre, proiezione del film The Danish Girl di Tom Hooper

 

Intervento di Luce Santambrogio attrice e ricercatrice

Per reinventare la propria vita è necessario un grande talento, che diventa incommensurabile quando questa reinvenzione avviene fuori dagli schemi già sperimentati. The Danish Girl racconta la storia vera di Lili Elbe, una pioniera: una delle prime persone transgender della storia ad aver affermato la sua identità di genere attraverso la riassegnazione chirurgica. Lili Elbe aveva anche il talento della pittura, come sua moglie Gerda Wegener, che l'ha sostenuta con determinazione e coraggio.


 
 
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