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I NOSTRI PROGETTI |
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2018 Nel 2018 abbiamo lavorato alla partecipazione a due bandi di grande interesse sociale, uno rivolto alle donne e l'altro rivolto ai bambini: Partecipazione al bando Europeo Nuove generazioni 2018, in collaborazione con Impresa sociale Per i bambini e Cooperativa Aeris 2015 Donne che lavorano, progetto di seminario a cura di Michela Zucca, 2014 Ogni popolo, progetto di seminario a cura di Michela Zucca PROGETTARE LA PARITA' IN LOMBARDIA Il progetto è rivolto a donne inattive o disoccupate che desiderano rientrare nel mercato del lavoro dopo un lungo periodo di assenza (spesso dovuta alla maternità o a carichi familiari) agendo sul lato dello sviluppo delle competenze trasversali e dell’empowerment, al fine di valorizzare, promuovere e sostenere quel talento femminile troppo spesso invisibile anche alle donne stesse. Lavorare in team, creare network, riprogrammare la propria carriera e il proprio progetto professionale, pensare fuori dagli schemi, imparare a raccontarsi: sono alcune delle competenze che si cercherà di implementare durante tutta la durata del progetto, attraverso la realizzazione di specifici moduli formativi e attività culturali volte alla messa in rete di persone e progetti. L’obiettivo è quello di intervenire con un approccio integrato, olistico, con al centro la persona nella sua interezza. Il tema del lavoro, infatti, è ampio e articolato e sottende aspetti che si legano alla vita personale e sociale degli individui: la realizzazione di sé e delle proprie reali aspirazioni, il riconoscimento del proprio ruolo nella vita famigliare e nella società, la divisione/condivisione dei lavori di cura, la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, le professioni e la carriera. Questi aspetti saranno presi in considerazione anche al fine di sviluppare una maggior consapevolezza rispetto alla propria appartenenza di genere e di quanto un problema individuale sia inserito in un contesto storico e culturale più ampio e comune a molte donne. Infatti, nonostante, negli ultimi anni, l’occupazione femminile sia in costante aumento ed, oggi, sia al suo record storico con un tasso di occupazione pari al 49,1%, siamo ancora ben distanti dalla media europea (65,3%) e tra i paesi Ocse l'Italia è al quarantunesimo posto per partecipazione femminile al mercato del lavoro e al terzo per tasso di inattività. Talenti sprecati se pensiamo che ben 2,3 milioni di donne risultano inattive per motivi di famiglia, e che di queste il 40% ha un diploma di scuola superiore o un titolo universitario. Il 18% delle donne inattive lavorerebbe se i servizi fossero adeguati (Istat 2013). Inoltre, per circa un terzo delle donne italiane la maternità rappresenta ancora un rischio concreto di fuoriuscita dal mercato del lavoro: il 22,4% delle madri impiegate prima della gravidanza, intervistate dopo due anni, avevano perso il lavoro (Istat 2015). A livello regionale, dove la partecipazione delle donne al mercato del lavoro si attesta al 57%, ancora oggi quasi cinquemila donne all’anno rassegnano le dimissioni entro il primo anno di vita del bambino. Una ricerca a campione realizzata dall’associazione Irene ci mostra che solo il 50% delle donne dimissionarie riesce a rientrare al lavoro e di come il restante sia ogni anno alla ricerca costante di trovarlo ma senza riuscirci. All’aumentare dell’età le difficoltà aumentano e, infatti, in Lombardia, la disoccupazione femminile è relativamente bassa fino ai 40 anni per poi trovare un’impennata con il salire dell’età. Anche nella territorio provinciale milanese, nonostante i tassi di partecipazione femminile siano più alti della media italiana, rimangono tuttavia alcune criticità e zone d’ombra per quanto riguarda la qualità del lavoro, le tipologie contrattuali e tassi di fertilità. Se, infatti, nella città di Milano il tasso di occupazione femminile sfiora il 65%, l’altra faccia di questa operosità femminile – contrariamente alla tesi che vorrebbe valida anche per noi quella relazione positiva tra occupazione e n. di figli che si osserva nei Paesi nordici e in Francia – è un tasso di fecondità al palo. Le donne, inoltre, sono più coinvolte in forme di lavoro atipiche, spesso meno retribuite e sottoinquadrate rispetto ai colleghi uomini, nonostante i livelli maggiori di scolarizzazione. Il progetto sarà realizzato sul territorio della città di Cinisello Balsamo che è uno dei comuni più vasti dell’hinterland milanese, al 7° posto della classifica nazionale dei comuni per densità abitativa. Il numero degli abitanti è pari a 75.659, le donne rappresentano il 51,1% del totale. Obiettivo del progetto In questo contesto, il progetto si pone l’obiettivo di supportare donne inattive o disoccupate che desiderano rientrare nel mercato del lavoro dopo un periodo di assenza (spesso dovuta alla maternità o a carichi familiari) fornendo e valorizzando le competenze e le tecniche necessarie al fine di incrementare possibilità più eque nella ricerca di lavoro e fornire maggiore consapevolezza e promozione delle proprie competenze e potenzialità: l’obiettivo, in un’ultima analisi, è quello di tirare fuori l’empowerment femminile rendendo le donne consapevoli della loro forza! Il progetto si articolerà, in maniera sinergica e integrata, su due livelli: uno più strettamente occupazionale/di politica attiva del lavoro, attraverso la realizzazione di uno specifico modulo formativo e prese in carico individuali, l’altro più di taglio culturale/sociale volto ad attivare le donne e ad inserirle in contesti di relazioni positive, attraverso la messa in atto di eventi e attività teatrali. Sarà privilegiata una metodologia esperienziale e attiva che vedrà le donne sempre protagoniste durante tutte le attività del progetto. Una formazione quindi, che parte dalle esperienze di vita delle partecipanti e la predisposizione di momenti di socializzazione e condivisione sul territorio, grazie al contributo delle associazioni partner. Tematiche centrali di tutto il percorso saranno lo sviluppo e la valorizzazione delle competenze trasversali (soft skills), intese come l’insieme di caratteristiche, capacità e abilità che ci contraddistinguono come individui e attraverso le quali interagiamo sia nei contesti lavorativi che nella relazioni quotidiane. Queste abilità sono oggi per le aziende molto importanti, tanto quanto quelle tecnico professionali, per le quali vengono investite, ogni anno, molte risorse economiche e di tempo in ore di formazione. Un’opportunità per le donne che, per fattori storici e culturali, sono da sempre maggiormente coinvolte nelle attività di cura, soprattutto poi in seguito all’esperienza di maternità, e depositarie di un patrimonio di soft skills che faticano a riconoscere e valorizzare: l’ascolto, la capacità di comprensione degli altri, la comunicazione, l’empatia, il multitasking sono oggi tratti distintivi ricercati e che creano valore in azienda. Il corso di formazione dal titolo “self empowerment per lo sviluppo dei talenti femminili”, sarà gestito da Afol Metropolitana e sarà rivolto a 12 donne diplomate o laureate, disoccupate da almeno 12 mesi, residenti o domiciliate nella città di Cinisello Balsamo. L’avviso sarà pubblicizzato nella sede del Centro per l’Impiego di Cinisello Balsamo e attraverso i canali delle associazioni partner del progetto. Le candidate saranno selezionate da una Commissione appositamente nominata, costituita da un/una referente del Comune di Cinisello Balsamo, Afol Metropolitana e dell’associazione Mille&Una Voce. Nella selezione sarà data priorità a donne con figli entro i 3 anni di età o over 50. Durante il corso, le donne prese in carico avranno la possibilità di aumentare la propria conoscenza sul mercato del lavoro e migliorare le proprie capacità e opportunità di sviluppo professionale. Avranno occasione, inoltre, di approfondire le opportunità offerte dal web come strumento di informazione, comunicazione e promozione delle proprie competenze (personal branding) e le possibilità offerte dalle nuove forme e modalità organizzative di lavoro. Sarà dato, inoltre, spazio al ruolo delle Consigliere di parità, che svolgono funzioni di promozione e controllo dell’attuazione dei principi di uguaglianza, di pari opportunità e di non discriminazione per donne e uomini nel lavoro e alla legislazione a tutela delle donne. Il corso, della durata di 48 ore, affronterà le seguenti tematiche:
Le lezioni si svolgeranno presso lo spazio COFO’, il primo coworking di Cinisello Balsamo, gestito dall’Associazione Oltre Spazio. La scelta di organizzare il corso presso uno spazio di condivisione e contaminazione di pratiche e relazioni caratterizza la filosofia propria del corso: la potenza della community per lo sviluppo di un proprio progetto professionale, il liberare le proprie risorse e potenzialità proprio mentre le mettiamo a disposizione degli altri. COFO’ aggiungere altre info es evento serale etc etc Oltre al percorso formativo, le donne avranno a disposizione 8 ore di coaching individuale, volte alla definizione e al supporto del proprio progetto professionale. Grazie al coinvolgimento dell’associazione Imprenditori Nord Milano, le donne interessate a sviluppare un percorso di messa in proprio, avranno la possibilità di usufruire di una consulenza gratuita presso lo sportello imprenditorialità femminile. Inoltre, verrà data comunicazione e diffusione del progetto fra le 200 aziende socie dell’associazione, con l’obiettivo di sensibilizzare gli imprenditori all’importanza e opportunità del valorizzare le differenze e i talenti femminili. L’aspetto del lavoro si lega profondamente con lo sviluppo di reti e relazioni sociali. Contributo al progetto di Mille&unavoce Mille&unavoce si occuperè della comunicazione, ma il fulcro della sua partecipazione sarà la realizzazione di un corso di teatro gestito da Officina teatrale. L'idea, già percorsa dall'associazione, è quella di realizzare un copione che parta dall'esperienza di ciascuna donna, per legare assieme tutti le esperienze in un lavoro teatrale di grande impatto emotivo. Il lavoro vedrà la partecipazione, oltre delle donne coinvolte nel progetto, delle donne della compagnia teatrale che saranno di supporto e di aiuto. Bando Nuove Generazioni 5-14 anni OBIETTIVI DEL PROGETTO L'obiettivo del progetto è quello di promuovere la scuola, come attore centrale nel sostenere la crescita dei minori e delle loro famiglie, in forte integrazione con il Terzo settore e le forme di auto-organizzazione di cittadini e genitori, e come “scuola aperta”, ovvero spazio fisico accogliente e sicuro, aperto alla comunità come luogo di apprendimento, confronto, socializzazione e crescita; - efficientare la cura e l’uso degli spazi comuni, in cui sperimentare modelli positivi di utilizzo del tempo libero e di promozione della cittadinanza e della legalità, prevenendo l’affermarsi di atteggiamenti devianti e sviluppando il senso di riappropriazione degli spazi, valorizzando l’impegno e l’effettivo protagonismo dei ragazzi coinvolti nel progetto; - attivare processi di sviluppo per incentivare una maggiore responsabilizzazione delle famiglie, favorendo il coinvolgimento dell’intero nucleo familiare nei servizi presenti sul territorio, attraverso la promozione di patti educativi territoriali; - rafforzare il ruolo di tutti gli attori del processo educativo (genitori, insegnanti, operatori sociali), che consentano sia lo sviluppo di una migliore interazione con i destinatari, sia la diffusione di metodologie di apprendimento e strumenti didattici innovativi; - promuovere attività facilitanti l’accesso e la fruibilità di offerte e opportunità educative in orario extrascolastico e/o nei periodi estivi volte a integrare percorsi di apprendimento curriculare e lo sviluppo di competenze cognitive e non del minore; - aumentare l’attenzione alle fasi di passaggio dalla scuola di infanzia alla scuola primaria e dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado, con azioni di accompagnamento finalizzate a sostenere i minori e le loro famiglie, permettendo loro di acquisire una maggiore consapevolezza delle proprie attitudini. Aree geografiche coinvolte Le aree geografiche coinvolte sono state:
OGNI POPOLO ha il governo che si merita (Progetto a cura di Michela Zucca non ancora realizzato per mancanza di risorse ) Potere e libertà: Il tema della storia dei sistemi politici verrà affrontato dal punto di vista antropologico, ovvero, nelle modalità in cui un dato sistema di governo è espressione culturale di un popolo e di come influisce sulla vita quotidiana della maggior parte della gente (e non delle élites che esercitano il potere), ponendo bene in chiaro che i sistemi di controllo sociale non possono essere esercitati se non in presenza di un consenso che non può mai essere imposto solo col terrore. D’altra parte, accanto all’accettazione, percorre la storia umana il filo rosso della rivolta: prima o poi, la gente si stanca dell’oppressione e, costi quello che costi, distrugge un sistema di potere per sostituirlo con qualcosa che, al momento, sembra migliore, ma che non tarderà a mostrare le proprie falle…. Dal punto di vista della metodologia, il corso si propone di creare anche un gruppo di lettura di testi, che possano essere discussi assieme. Ogni lezione sarà accompagnata da una presentazione in Power Point in cui, assieme ai testi, si faranno vedere dipinti e testimonianze iconografiche coeve al periodo di cui si tratta. Il tema della storia dei sistemi politici verrà affrontato dal punto di vista antropologico, ovvero, nelle modalità in cui un dato sistema di governo è espressione culturale di un popolo e di come influisce sulla vita quotidiana della maggior parte della gente (e non delle élites che esercitano il potere), ponendo bene in chiaro che i sistemi di controllo sociale non possono essere esercitati se non in presenza di un consenso che non può mai essere imposto solo col terrore. D’altra parte, accanto all’accettazione, percorre la storia umana il filo rosso della rivolta: prima o poi, la gente si stanca dell’oppressione e, costi quello che costi, distrugge un sistema di potere per sostituirlo con qualcosa che, al momento, sembra migliore, ma che non tarderà a mostrare le proprie falle…. PROGRAMMA PROPOSTO Le società segmentarie: chiamati anche sistemi anarchici, o acefali, sono sostanzialmente egualitarie; il potere risiede nel prestigio personale e nell’appartenenza ad un clan in cui le leggi consuetudinarie sono condivise. Le società schiaviste antiche: che si tratti di imperi monocratici orientali o di polis greche, le società antiche sono accomunate dallo schiavismo: gli uomini liberi rappresentano una ridottissima percentuale, non lavorano, e vivono da parassiti sui propri servi. Le società feudali: basate sui sistemi tribali clanici e su retaggi antichissimi, la nobiltà viene passata attraverso il sangue e il valore in guerra. I nobili fra loro hanno un rapporto di parità. I contadini sono poco più che bestie, ma il signore è responsabile anche verso di loro. Se sgarra, le rivolte sono estese e sanguinosissime. Le monarchie assolute: il re non è più primus inter pares, ma nominato direttamente da Dio. Le famiglie reali, per eliminare la concorrenza di altre famiglie aristocratiche, si affidano a borghesi che si ribelleranno nel nome del diritto alla libertà….per poi invidiare e ricercare matrimoni a sangue blu. Le repubbliche borghesi: dalle rivoluzioni inglesi, francesi, statunitensi, escono forme di monarchie costituzionale e di repubblica che a poco a poco, attraverso ripetute rivolte nazionaliste, guerre ed atti di sabotaggio, unificano estesi territori ed estendono il diritto di voto ai ceti borghesi abbienti. Non mancano tentativi, da parte dei settori più ricchi delle borghesie, di autocrazie che sfociano in regimi autoritari. Le democrazie nazionali: sotto la spinta di varie ideologie rivoluzionarie, attraverso lotte sanguinose ed atti che oggi si potrebbero definire terrorismo e guerriglia sociale, in varie parti del globo si riesce (almeno nominalmente) ad ottenere il suffragio universale e una serie di diritti “inalienabili”. La società globalizzata: si tratta di un sistema a cellule, spesso non comunicanti, che funzionano con leggi proprie e differenziate, talvolta anche arcaiche, funzionali alla produzione di capitale che serve, ancora una volta, ad una percentuale ridottissima della popolazione mondiale. Seminari formativi di cultura di genere PER LA PREVENZIONE DEL FEMMINICIDIO e della violenza di genere. Progetto a cura di Michela Zucca non ancora realizzato per mancanza di risorse 1. Storia delle donne: la costruzione della figura femminile e le radici storiche della disuguaglianza 3. Violenza e femminicidio: alle radici della cultura della sottomissione 4. Il lavoro delle donne: discriminazioni, sessismo, arretratezza: una parità che resta una chimera 5. La famiglia e la casa: il luogo del lavoro più faticoso e più pericoloso. 6. I rischi sul posto di lavoro: la violenza da colleghi, fruitori, estranei. MODALITA’ Gli incontri si svolgeranno secondo modalità che prevedono una parte di lezione frontale, con proiezione di immagini e di dati, per “gettare le basi” del discorso e acquisire nozioni, e poi si svilupperanno secondo tecniche di animazione che prevedono: Scambi di ruolo Racconti di vita Individuazione stereotipi
Individuazione modelli di comportamento
Questionari Esame dei “segnali” del territorio
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